Ti senti un braccio o una gamba pesanti? Hai un gonfiore persistente?
Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Se hai gonfiore cronico degli arti (edema) indubbiamente hai il sintomo caratteristico del linfedema. Generalmente, il linfedema si manifesta negli arti inferiori o superiori ed è asimmetrico
ovvero compare in un soloartoche risulta visibilmente più gonfio
dell'altro.
Premetto che la diagnosi del linfedema è essenzialmente clinica, ovvero consiste
nell'osservazione medica diretta dell'arto coinvolto.
Per accertare un sospetto di linfedema, è possibile avvalersi di
tecniche di imaging, quali MRI (risonanza magnetica),TC(tomografia
computerizzata), linfoscintigrafia
edEco-Color-Doppler.
La diagnosi differenziale dev'essere posta con tutte le patologie contrassegnate da edema.
Come analizzato, il linfedema tende a colpire un
unico arto (unilateralità o asimmetria della patologia): questo aspetto è di primaria importanza per distinguere il linfedema da altre patologie più gravi.
Ma vediamo esattamente cosa si intende per Linfedema.
Definizione di Linfedema
Il linfedema è un accumulo di linfa invari distretti del corpo, spesso dovuto a
un'anomalia del sistema linfatico.
La linfa è un liquido interstiziale che circola nei vasi linfatici e che svolge un ruolo
importante nel sistema immunitario; grazie alla presenza di linfociti circolanti in sospensione, infatti, la linfa risponde ai segnali di danno o infezione.
Il linfedema si presenta come un edema (gonfiore) non comprimibile e di consistenza fibrosa; fra i sintomi si possono riscontrare dolore e affaticamento degli arti interessati.
Chiaramente, non tutti i linfedemi sono uguali: il gonfiore può essere più o meno importante in base alla gravità della condizione. In alcuni pazienti si osserva un lieve gonfiore dell'arto colpito, mentre in altri il quadro clinico può degenerare in vera e propria elefantiasi.
Sintomi
Oltre all'edema cronico, il paziente affetto da linfedema può lamentare altri sintomi, di seguito elencati:
-
Alterazione della cromia della pelle. Lungo l'arto colpito dal linfedema, non è
raro osservare una variazione della cromia della cute: la pelle tende a scolorire e diviene lucida
- Difficoltà di muovere o piegare l'arto colpito da linfedema
- Ispessimento della pelle
- Pelle fragile, suscettibile alle infezioni
- Percezione costante di appesantimento e costrizione dell'arto affetto da linfedema
- Prurito e tensione della pelle dell'arto coinvolto
Il lindefema non è una malattia dolorosa in sé; piuttosto, il "dolore" riportato dai pazienti è riferito alla costante sensazione di oppressione, conseguenza del gonfiore localizzato.
Cos’è il segno della fovea?
Durante l’esame clinico il medico esegue la manovra che comunemente è chiamata segno della fovea, una fossetta transitoria più o meno profonda che si forma premendo la punta di un dito su di un
tessuto per alcuni secondi.
La positività del segno è spesso indice di un edema
facilmente reversibile, non necessariamente recente. Una positività importante può dare indicazione di un edema che risponderà in modo veloce alla terapia decongestiva complessa.
Con il cronicizzarsi della patologia linfatica, tale segno tende a diventare negativo in quanto i tessuti tendono a fibrotizzarsi andando verso un consistenza “meno liquida”. È bene affrontare il linfedema con le giuste terapie quando la componente liquida è ancora presente. La fovea è una delle condizioni che vengono clinicamente valutate dal medico per stabilire lo stadio del linfedema.
Gli stadi del Linfedema
Secondo il “The European Journal of Lymphology vengono riconosciuti 4 stadi di linfedema:
• STADIO 0: linfedema latente (rilevabile solo da linfoscintigrafia e visita medica)
• STADIO 1: linfedema spontaneamente reversibile, consistenza morbida, segno della fovea positivo
• STADIO 2: linfedema spontaneamente irreversibile, consistenza dura, segno della fovea positivo
• STADIO 3: linfedema con caratteristiche di elefantiasi, gravi deformità degli arti, fibrosi dei tessuti e papillomatosi cutanea
Terapie
Per il linfedema non esiste una cura definitiva. Tuttavia, i pazienti affetti devono comunque seguire un preciso programma terapico, per ridurre l'edema e migliorare i disturbi funzionali determinati dalla patologia.
Il LINFODRENAGGIO MANUALE costituisce uno dei pilastri della terapia: mediante questo
massaggio manuale, il sistema linfatico viene stimolato meccanicamente. Il Linfodrenaggio con metodologia WODDER è una tecnica estremamente efficace per ridurre il gonfiore del
linfedema: i linfonodi vengono "svuotati", pertanto è favorito il drenaggio della linfa stagnante dai tessuti. Lo svuotamento delle stazioni linfonodali migliora, di riflesso, la cinetica
dell'intero circolo linfatico.
Anche il BENDAGGIO, la PRESSOTERAPIA e l'utilizzo di TUTORI ELASTICI costituiscono accorgimenti terapici indicati per ridurre l'edema.
Si parla di terapia
complessa decongestiva (CPD) quando due o più trattamenti (appena elencati) vengono combinati.
Chiaramente, è necessario risalire alla causa scatenante il linfedema: ad esempio, nel caso venga diagnosticata una linfangite batterica sottostante, occorre
intraprendere una terapia antibiotica specifica.
Alcuni linfedemi richiedono un INTERVENTO CHIRURGICO per rimuovere un tessuto in eccesso dall'arto colpito da linfedema. Nonostante l'operazione chirurgica possa
alleviare il gonfiore in modo significativo, non è possibile curare completamente il linfedema.
A cura di Valerio Gamondi
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Silvano Rucci (martedì, 30 maggio 2023 01:03)
Leggendo la caratteristica del "Linfedema" ho capito che il gonfiore alla mia caviglia destra fino al polpaccio dipende dal fatto che in seguito ad una epistassi avvenuta in data 02.06.2012 ho iniziato ad assumere il farmaco "AMLODIPINA" che attualmente scopro essere la causa del gonfiore suddetto. Dovrò immediatamente cambiare tale farmaco! Attendo ringraziando un Vostro utile consiglio!